Notes

Nella notte del 15 gennaio 1968, un potente terremoto distrusse la città. I morti furono complessivamente 231, 600 persone furono ferite e fu distrutto il 90% delle case.
Lo stato si trovò davanti a un’enorme tragedia, che inoltre colpiva una zona ai più sconosciuta e in forte stato di arretratezza: le nuove generazioni erano per lo più emigrate. I soccorsi furono lenti e poco organizzati. Il governo mise a disposizione per ogni sfollato un passaporto d’emergenza e l’acquisto di un biglietto di sola andata: circa 30.000 profughi lasciarono la zona. Il Belice rischiava così di svuotarsi definitivamente.
In opposizione a questa iniziativa nacque l’idea di Ludovico Corrao, che volle pianificare un rilancio della zona del Belice tramite l’arte e la cultura. La pittrice siciliana Carla Accardi progettò dei pannelli di ceramica dipinti. Ma moltissimi altri artisti pianificarono, a titolo gratuito, opere per Gibellina, ancora oggi distribuite in tutta la città.
L’opera più famosa legata alla ricostruzione di Gibellina è però il Grande Cretto di Alberto Burri. È un enorme monumento creato compattando le macerie in isole di cemento distribuite in modo da riprodurre, almeno in parte, le strade del paese distrutto, e tra le quali lo spettatore può camminare.
Quasi tutti i cittadini erano braccianti che vennero incoraggiati a cimentarsi nel mestiere di fabbri, artigiani o muratori per ricostruire la città.


Coinvolta nel VI secolo a.C. negli scontri tra greci e cartaginesi per il dominio della Sicilia , viene cinta da mura affinché si potesse migliorare la sua difesa. Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, assediò e distrusse la città nel 397 a.C., costringendo i suoi abitanti a rifugiarsi sulla terraferma nella colonia di Lilibeo, ovvero l’attuale Marsala. Dopo la battaglia delle Isole Egadi nel 241 a.C. la Sicilia passò sotto il dominio romano (ad eccezione di Siracusa) e Mozia già allora doveva essere quasi del tutto abbandonata.

Fu Giuseppe Whitaker a riscoprire Motya, era questi un nobile inglese la cui famiglia si era stabilita in Sicilia, la sua casa è ancora oggi sull’isola ed è stata trasformata in un museo.