Notes

Comunque è tutto così assurdo. La vita è stata ingiusta con me, e io sono stato così stupido.

Per esempio mia madre è una brava persona e una santa sì è vero, e non ci ha mai fatto mancare niente, ma molte cose poteva educarci in modo differente, per esempio lasciarci più liberi anche mentalmente, invece è stata oppressiva e ci ha contagiato la paranoia. O meglio mi ha. Ma nemmeno tanto, solo il modo in cui voleva sempre tenere tutto sotto estremo controllo, e l'aggressività. Tante cose potevano andare diversamente in com'è andata a casa.

Ma vabbeh non importa. Poi pure mio padre era una buona persona.. e mi manca tanto, gli voglio così bene, ma molte volte non è stato bravo. Tipo mi ricordo che in sardegna a volte lui andava sott'acqua 4 metri con il dbs e l'impianto in testa, e con tutta la pressione dell'acqua del mare, e io gli dicevo ma che cazzo fai che ti puoi fare del male. Questo era anni fa, insomma lui anche a volte non lo capivo come si comportava. Ogni volta che andava in apnea mi veniva un'ansia. Poi quando riemergeva stavo bene. Ma che gli diceva la testa, poteva direttamente evitare. Glie lo dicevo di non andare sott'acqua, almeno per rispetto di se stesso. Secondo me era dannosa la pressione del mare sul dbs per esempio.

Ma oltre questo non posso fargli delle colpe, nessuna. Se non quel cavolo di cd là, ma non lo vide nemmeno ne son sicuro. E' stato un buon padre, o comunque una brava persona. Un buon padre magari è un parolone, però una brava persona è adatto.
Ci volevamo bene.
Quella storia del taxi non è vera nemmeno. Io non l'odiavo, ne lo volevo morto. Ma è vero anche che c'era una parte di pensieri che si domandava sulla morte, ma pure in modo del tutto superficiale. Non immaginavo che sarebbe morto, e in fondo al cuore neanche lo volevo per niente. Il giorno dopo quando iniziai a realizzare cos'era successo stetti male e mi mancò tantissimo, e non affrontai mai il lutto completamente. Per me era come se lui era ricoverato e doveva tornare, come quando andava ogni tanto a riabilitazione e poi tornava e stava benino.
Gli volevo tanto bene, ci volevamo tanto bene.

E mi viene in mente solo una cosa ora: la cazzata totale dell'altro giorno in pineta, quel trip orribile ascoltando le canzoni di un album, e tutte le paranoie assurde che in quel momento c'erano, tra un sacco di altre paranoie. Ma non avevano senso, mio padre non era quella cattiva persona. Mio padre non era di certo il male in persona. Era solo ammalato di parkinson. Ed era la mia religione quella, a casa. Casa mia era la mia religione. Era la mia vita. E io conoscevo tutto di mio padre con la malattia, come aiutarlo e i movimenti per aiutarlo a sdraiarsi comodamente, come mettere il cuscino, come dar l'acqua da bere alzando il collo, come massaggiare i piedi e il corpo in generale, come far quasi passare i crampi. Tutto, tutte le tecniche di assistenza. Eravamo uniti, ci volevamo bene.
Mio padre non era di certo il diavolo. E nemmeno io. In pineta l'altro giorno è stato un bad trip senza senso. Ma perché mi ci sono trovato spinto di brutto da tutta questa pressione allucinante psicologica a credere chissà cosa, quando non ha un filo di senso.
Mio padre amava mia madre. Come io sono etero ed amo le donne. O comunque l'idea di avere una donna. Se mi riprendessi un po' e avessi una fidanzata anche le donne amerei proprio praticamente.
Insomma non sono una cattiva persona, e non lo è mio padre. E basta. Vaffanculo a tutte queste paranoie, e a trip che non appartengono alla mia vita.
La mia ignoranza poi è allucinante, sono proprio uno stupido incredibile. Ho smesso di informarmi da un sacco di tempo, quando alla fine mi appassiona tantissimo il confronto ed anche la politica. O tutte le cose interessanti che anche il televisore trasmette. Da quest'ansia ho pure smesso di vedere programmi interessanti in tv, tipo documentari o confronti politici interessanti, o confronti filosofici. Quando ero fidanzato, o meglio, quando parlavo con Valentina anni fa mi ci interessavo di più alla cultura. Vedevo documentari, mi interessavo di più alla politica e un po' tutto.
Però mi stanno anche antipatiche troppe parole e controparole, e culture, e cazzate. Prima su un post c'era quest'utente che parlava di depressione e tutto, e poi uno gli ha risposto "sì io ho la sclerosi multipla altro che queste cazzate e lagne su depressioni inutili" e aveva proprio ignorantemente ragione. Un utente scrive tutte cazzate pessimiste e magari ha tutto dalla vita, e in generale anche la vita a volte è così. Tutta la mia vita mi ha reso ignorante, anche chiudermi sempre di più nel mio mondo dall'ansia.

Comunque penso non sia giusto che io debba morire così. Non ho fatto proprio niente di male. E non sono un pezzo di merda, non lo è nessuno nella mia famiglia.
Le mie parole sono state completamente travisate e sono stato parecchio ucciso tante volte, senza meritarlo. Tantissime volte. Io del male l'ho fatto solo a Dalila, in fin dei conti. Con lei mi comportai male. E anche un po' con mio padre, ma nemmeno tanto. Aldilà di quella storia del taxi gli volli solo un mondo di bene, sempre.

Sto finendo in una situazione che non mi riguarda. Penso forte una cosa:
il diavolo è nell'informatica, nei linguaggi informatici, nell'intelligenza artificiale, nell'ansia da internet.
In internet, in come toglie la vita, quasi.

Non mi riguarda il male. Il ""male"" della mia vita è esclusivamente nell'ansia di questo pc. Se spengo il pc e guardo la tv, sto bene. Perché sono sereno, leggero, come sempre in fondo.
Sono solo un ragazzo.
E lo ribadisco: sono etero.
Mi piacciono le ragazze.

E rivoglio solo la mia vita. Non merito di morire.