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"Buckle your seatbelt, Dorothy, 'cause Kansas is going bye-bye" (cit. Matrix)

Vorrei cominciare dicendo che ci sono diversi aspetti non citati da quello che hai riportato che avvalorerebbero la teoria. Ad esempio, le soul gem: queste dovrebbero rappresentare l'incarnazione, o meglio, la materializzazione della parte più profonda dell'essere umano. Nell'anime (AKA la "normalità") questa è l'anima delle ragazze; per la teoria si potrebbero ricondurre le pietre ad una sola parte dello spirito umano, quello inerente ai sentimenti e agli umori dell'affettività. Per esplicare, si potrebbero vedere le soul gem come l'Eros e il Tanatos della visione Freudiana; dell'Agape, dell'Eros e della Philia nella tradizione Greca; della Lussuria che viene tanto decantata nei giorni nostri. Ora, queste, se usate, si sporcano, e mano a mano che diventano scure le probabilità che i possessori si tramutino in streghe aumentano. L'unica maniera per riportarle allo stato originario è utilizzare i grief seed, letteralmente "semi del dolore", oggetti lasciati da alcune delle streghe che vengono uccise. Questo atto di 'purificazione' del proprio essere può essere visto come il realizzare di aver compiuto l'atto sessuale, essere pienamente coscienti di ciò che si è fatto e, per questo, essere in pace con sé stessi. Al contrario, continuare ad andare avanti senza sosta, senza preoccuparsi di ciò che accade al proprio corpo (Sayaka che combatte senza tregua, ignorando cosa stia succedendo perché accecata dalla perdita dell'amato) o accettando prematuramente ciò che non si è (Homura che, come si vede nel terzo film e che io già avevo detto alla fine della serie, diventa una strega pienamente consapevole di ciò che sta facendo) fa sì che il contenere le proprie pulsioni per poi rilasciarle in maniera costruttiva e socialmente accettabile (scusate la deformazione professionale) venga meno, creando una rappresentazione di sé sbagliata, una profezia che si auto-avvera. Ecco perché Mami era così brava: oltre a sapere ciò che faceva, ne era pienamente cosciente e voleva bene alle creature che uccideva (credo che prima di uccidere una delle prime streghe dica una frase del tipo "Ora puoi riposare in pace" ma è citation needed; in ogni caso lei combatte sempre con il sorriso sulle labbra), quindi non c'era nessuna dissonanza cognitiva da parte sua, può fare quello che vuole con i suoi poteri (e quindi la sua sessualità) ma un errore di valutazione, anche per i più esperti, può segnare la fine.
Un altro fattore che può essere un punto a favore della teoria esposta potrebbe essere Kyubei, citato come il desiderio. Vero, piuttosto ragionevole: un essere che permea ogni aspetto della vita delle ragazze (le segue a scuola, in casa, mentre combattono), che non dà fastidio finché non viene 'scoperto' e gli si rivolge attenzione. Quello che viene visto inizialmente come un gioco, un qualcosa solo per divertire, improvvisamente diventa qualcosa da evitare, da nascondere ad amici e familiari, di cui ci si vergogna sia perché lo si incoraggia, seguendone il canto sirenesco, sia perché lo si evita: una bella analogia, se vista in quest'ottica, del fiorire della sessualità in età preadolescenziale. O meglio, di ciò per le ragazze nella nostra cultura occidentale, nonostante tutto ancora sottomesse all'idea che ogni cosa che viene associata alla sessualità possa e debba essere assolutamente ignorata, additata e considerata come immonda ed indegna di attenzione. Ciò fa chiudere il cerchio, perché da questa educazione si hanno diverse reazioni da parte delle ragazze: accettazione di questi dogmi (il "rifiuto" di Madoka), rifiuto di questi ideali e creazione di una sessualità sana (la "bravura" di Mami), il rifiuto degli insegnamenti e successivo eccesso nella disperata illusione che, facendo il contrario di quanto detto, si avranno risultati molto migliori (la "scelleratezza" di Sayaka).
Inoltre vorrei fare un piccolo appunto su le altre ragazze magiche che vengono fatte vedere nella sequenza finale della serie, in cui Madoka le salva dalla sorte di diventare streghe: sono tutte ragazze che, per mito o per storia, sono forti e indipendenti, pronte a tutto e con idee molto ferme. Insomma, personaggi con una sessualità matura e ben salda, che si abbandonerebbero al dolce abbraccio della fine solo nei casi in cui questa stia coincidendo con la morte. Un velato incoraggiamento a vivere qualche eccesso anche se si è retti per tutta la vita? In particolare le donne viste dovrebbero essere Cleopatra, Giovanna d'Arco, una guerriera cinese (Hue Mulan?), una ragazza sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (Anna Frank?) ed una in una foresta. A te, lettore, giudicare questa mia ultima asserzione.
Ora, col permesso del lettore, porrei l'attenzione sul punto che mi sento di criticare di più di questa teoria che, seppur lo voglia negare, mi ha già fatto spendere diversi minuti a pensare e scrivere.
Nella citazione si dice che Homura è la ragazza che è stata violentata, che cerca disperatamente di salvare Madoka perchè la vede come sua proiezione e vuole mantenere lo status di vergine anche cambiando il corso degli eventi.
Come ho accennato, questo non ha molto senso nel mio modestissimo punto di vista. Al contrario, con mio stupore, delle descrizioni riservate alle altre protagoniste, quella di Homura collide con ciò i suoi gesti durante la serie e il motivo per cui "perde la sua verginità". Non è per via di una coercizione o di una forzatura che diventa una Mahou Shoujo, o meglio, non è per via un desiderio altrui che lei lo diventa. Inizialmente, come si vede nel flashback, lei diventa una ragazza magica nel momento del bisogno, quando Madoka viene sconfitta dalla Nox Valpurgis e l'unica maniera per evitarlo è che lei, Homura, faccia qualcosa. In quel momento lei volontariamente decide di sacrificare la sua verginità per poter spendere almeno un altro giorno con l'unica ragazza che l'aveva accettata per quello che era, tornando indietro e, inizialmente, tentando in tutti i modi di vincere la più grande delle perversioni. Solo più avanti, vedendo che nonostante tutti gli sforzi da lei compiuti, Madoka non riesce a vincere contro quello che viene visto come qualcosa di insuperabile, che porterà alla distruzione, decide di risolvere il problema da sola ed affrontare la strega suprema senza che di ciò venga a conoscenza la sua migliore amica. O è qualcos'altro?
Il fatto che ci siano, velatamente o meno, indizi di relazioni più che amicali tra le protagoniste è fatto assodato anche tra chi non frequenta i fandom come il sottoscritto. Se vediamo il personaggio di Homura meglio, possiamo notare alcune cose che, se soppesate nella chiave suggerita, possono portare ad alcuni chiarimenti. Homura inizialmente viene avvicinata da Madoka istintivamente, come fanno i bambini, senza che la ragazza dai capelli rosa si chieda il perché o il percome Homura sia quello che è: la accetta senza domande, la accoglie sotto la sua ala e le salva la vita, senza chiedere nulla in cambio. Sul letto di morte composto dalla città distrutta dalla strega, Homura piange quella che non solo è un'amica, ma colei che le ha mostrato un mondo che è nuovo e spaventoso, regolato dalla legge del contrappasso di Dantiana memoria e scuola: nelle parole che pronuncia Sayaka poco prima di diventare un mostro, "Per la felicità che auguri a qualcuno, qualcun altro riceve miseria in egual misura." Homura sceglie di essere bersaglio della miseria, diventando colei che permetterà a Madoka, dopo mille viaggi, mille pericoli e mille lotte, di sconfiggere la Nox Valpurgis. Un sacrificio che viene compiuto, sì, ma non per risolvere i problemi del mondo quanto i propri: vedere di nuovo il sorriso di colei che apprezzava. Ma come viene sconfitta la strega finale? Comprendendo che tutto quello che le streghe vogliono è pace, che tutto ciò di negativo che loro offrono è dovuto a cose altrettanto negative che vengono loro portate durante la loro esistenza. E se la Nox Valpurgis fosse l'incarnazione di uno dei tabù più grandi di sempre, anche oggi, seppur meno, indicato come devianza: l'omosessualità? D'altro canto, Homura stessa diventa una strega, una "pervertita" che può fronteggiare mille altre perversioni e deviazioni della passione, financo la stessa idea di amore, di Philia ed Agape, che è Madoka. Sue queste parole che rivolge a Madoka nel loro primo incontro: "Cambieresti te stessa per le persone che ami?" Lei non vuole cambiare, vuole rimanere quella che è, ma vuole che l'oggetto del suo interesse, Madoka, cambi, non diventando colei che si fa carico da sola delle pene del mondo, ma qualcuno che possa capire le sue sofferenze, dovute a tante morti, a tanti fallimenti nel contenere, nel distruggere qualcosa che sempre è esistito e sempre esisterà, finché ci sarà odio.
Per esplicitare questo passaggio che, essendo scritto d'impeto, potrebbe essere oggetto di confusione, metterò dei punti chiave:
- Homura potrebbe rappresentare, più che la ragazza stuprata, la ragazza omosessuale
- La Nox Valpurgis potrebbe essere vista come la perversione di tale omosessualità, giudicata tale da tutto il mondo e, quindi, più potente di qualunque altra perversione o persona perversa
- Homura vuole che Madoka non diventi colei che distrugge l'omosessualità, cosa che comunque non riesce a fare, e decide di farsene carico lei stessa, perché non vuole che ciò che la contraddistingue allontani (leggasi: uccida) l'oggetto del suo amore
- La lotta contro la Strega Suprema (che nome altisonante che ho dato) è impossibile vincerla: si possono sconfiggere perversioni minori, che possono essere praticate sanamente, ma non qualcosa che è così radicato nel proprio essere. Da qui
- L'unico modo in cui si riesce ad evitare la distruzione del mondo è l'amore, incondizionato e semplice, che Madoka riversa sul mondo e sulla strega: niente pregiudizi, niente rabbia o tristezza, ma accettare che le persone sono così e che, per distruggere quello di cui si ha paura, bisogna comprenderlo
- L'unica perversione che genera la strega di Homura è il desiderio del suo amore: Madoka stessa. Ma questo è esplicitato solo nel terzo film, pellicola che personalmente non vorrei considerare canonica, ma tant'è. Ciò genera il mondo da cui nessuno può scappare, in cui è lei ad avere il controllo su tutto, al contrario di come era prima della trasformazione in cui era preda sia dei suoi desideri che delle casualità della Vita.
Nel mio parere di fan e di appassionato di storie con doppi, tripli e forse più significati, direi che questo che ho appena descritto sarebbe un profilo più coerente. Ma si sa, ho un bias per certi argomenti, sono un pervertito io stesso, che cosa parlo a fare che non ho mai avuto una ragazza, eccetera eccetera.

Quindi, dopo questo mio sproloquio con, spero, abbastanza senso e sintassi per essere letto per chi ne ha voglia, saluto i miei compagni fan che ho già visto non apprezzare questa teoria e dico, se leggeranno queste ultime frasi: sì, ho scritto tanto su questa teoria. Sì, ho capito che a voi non piace e che pensate sia senza senso. Perchè l'ho fatto? Perché mi intrigava e volevo vedere, stando al gioco, quanto è profonda la tana del Bianconiglio.
     
 
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