Notes![what is notes.io? What is notes.io?](/theme/images/whatisnotesio.png)
![]() ![]() Notes - notes.io |
1724-1804
Nasce a Konigsberg, oggi Kalinigrad, che significa “città del re”.
Nel 700 era Prussia orientale, territorio tedesco, la capitale della Prussia era Berlino.
Nel 500 i cavalieri teutonici avevano colonizzato le regioni che si affacciano sul mar baltico e da lì commerciavano attraverso il baltico e la lega transeanica.
Da qui nasce la seconda guerra mondiale perché la germania di Hitler vuole la prussia orientale: dansica, toltagli durante la prima grande guerra.
Dunque questa parte qui adesso è un’enclave russa, territorio distaccato dal paese d’origine, appartenente all’UE.
Fosse nato del paese suo d’origine sarebbe stato Kaent (pronuncia) perché i suoi avi erano scozzesi. Ciò ci fa capire che c’era una bella rete di collegamenti in europa, attraverso i porti, visto il passaggio dalla scozia alla prussia: tutto collegato.
Kant si confronta con Hume (filosofo scozzese).
Diffusa la legenda secondo cui regolavano gli orologi quando lui faceva la passeggiata quotidiana: le16.00.
Era una persona ordinaria e metodica.
Ma questa era disciplina fondamentale per produrre quello che ha prodotto.
Prima novità: Kant è un professore di università, dunque si parla di un filosofo accademico.
Adesso, nel mondo tedesco, vedremo come la filosofia diventa filosofia statale, dell’università. Legame importante fra stato, politica ed università.
Kant fu un professore esemplare, amato e apprezzato.
PRIMO KANT (WOLFFIANO)
È un razionalista: segue un filone di pensiero che in germania nasce con
Leibniz, prosegue con Wolff, termina in Kant, nel primo Kant (un Kant Wolffiano).
In quanto razionalista, dunque la ragione è l’unico mezzo per raggiungere la conoscenza, il suo metodo è deduttivo.
Inizia ad esserci separazione fra filosofia e scienza, ancora la fisica si chiamava filosofia naturale, studia newton e la sua opera philosophiae naturalis principia mathematica (1687).
Addirittura Kant fa un’ipotesi su com’è nata la terra: ipotesi Kant-Laplace (elaborata dai due indipendentemente).
Nel 1770 (46 anni), dice Kant “mi sono svegliato dal mio sonno dogmatico”.
Dogmatismo significa credere in modo acritico a certe cose.
Leggendo Hume, si è svegliato dal suo sonno dogmatico.
Hume ha avuto l’effetto di un risveglio traumatico.
Tutte le conoscenze metafisiche di Kant entrano in crisi, insieme al suo razionalismo.
Dunque inizia ad elaborare scritti che fondano una nuova filosofia: criticismo.
Abbandona il razionalismo woLffiano deduttivista e fonda il criticismo.
È un processo graduale che inizia con la “dissertazione” nel 1770, che funge da scaletta per sviluppare il tema (critica della ragion pura), per cui impiega 11 anni.
OPERE KANTIANE
-dissertazioni (1770)
-critica della ragion pura (1781/1787) —> carattere gnoseologico, epistemologico, metafisico
-critica della ragion pratica —> carattere etico/morale
-critica del giudizio (1790) —> opera che tratta di estetica, filosofia della natura, sentimento ecc…
-ultimi scritti: lupus postumum
CRITICA DELLA RAGION PURA
Nel 1781: (1787)
“Critica della ragion pura” (Die Kritik der renne vernuff)
Critica: studio
ragion pura: a prescindere dall’esperienza, non senza esperienza. Noi possiamo fare astrazione dell’esperienza e dunque ci stiamo interessando all’aspetto puro dell’esperienza:
Kant vuole capire quali sono gli aspetti formali/puri della ragione.
Io posso criticare il soggetto stesso, capire che limiti e possibilità ha.
Per rottura epistemologica è paragonabile solo alle opere di cartesio.
È un’opera accolta con incredulità, in quanto oscura e poco comprensibile.
Dunque Kant si prende un po’ di tempo per pubblicare la seconda edizione dell’opera nel 1787, riveduta e corretta, dunque noi studiamo la seconda di più facile interpretazione.
È un’opera di carattere metafisico (?), epistemologico, gnoseologico.
Hume, lo sveglia:
Hume aveva attaccato nella sua opera due dogmi di razionalità:
-principio di causalità
-cogito
Le critiche di Hume vengono accolte da Kant, al contrario della filosofia naturale che se ne frega, la scienza, la fisica va avanti.
La metafisica è impantanata in discussioni.
Situazione culturale: fisica va avanti, metafisica non fa un passo avanti.
Kant vuole vederci chiaro, e la sua prima opera, la critica della ragion pura risponde a tre domande:
-com’è possibile la matematica come scienza?
-com’è possibile la fisica come scienza?
-è possibile la metafisica come scienza?
Kant risponderà no.
L’opera di Kant è una fondazione epistemologica filosofica e gnoseologica della matematica e della fisica come scienza ed è una critica alla metafisica.
SUDDIVISIONE OPERA
-Dottrina trascendentale degli elementi
-Dottrina trascendentale del metodo.
NOI STUDIAMO LA DOTTRINA TRASCENDENTALE DEGLI ELEMENTI.
Studieremo tre parti fondamentali dell’opera:�-estetica trascendentale (estetica: aistesi, sensazione, intuizioni pure di spazio e tempo)
-logica trascendentale che si suddivide in:
-analitica trascendentale (analitica: intelletto, i concetti e le categorie dell’appercezione trascendentale cioè l’io penso.)
-dialettica trascendentale (dialettica: ragione e la metafisica)
Kant prende linguaggio filosofico medievale, e lo riadatta.
ESTETICA TRASCENDENTALE
Estetica: scienza filosofica del bello e del gusto in genere, ma qui non significa questo.
Qui deriva dal greco “aistesis”, sensazione. Dunque qui si tratta della sensazione (primo grado di conoscenza)
Inversione rispetto a Cartesio e Spinoza.
L’intelletto da Platone a Spinoza è la somma conoscenza.
Eravamo rimasti a Hume: dualismo gnoseologico:
-verità di ragione, conosciute con la ragione
-verità di fatti, conosciute con l’esperienza
Le verità di ragione collegati a tautologie: discorsi tali e quali
1=1.
Discorso dove soggetto e predicato coincidono “l’acqua è acqua”.
Questi sono, secondo Hume, i tipici discorsi della matematica, ecco perché la matematica è sempre vera.
È una conoscenza analitica, sapere rigorosamente deduttivo che si autoproduce, come la tela del ragno (Bacone), il ragno tira fuori la ragnatela da sè.
(Hume dice che ciò non ha niente a che fare con la natura umana, dunque è una concenzione anti spinoziana: i sentimenti non si possono spiegare con la matematica e la ragione. )
Tutto è uguale a se stesso.
Le verità di fatto hanno problema opposto:
Nelle esperienze invece non c’è mai un’esperienza uguale ad un’altra.
Verità di fatto sono induttive: dalle esperienze vado dal particolare all’universale, dunque è questione di probabilità.
(Ma Hume dice: siccome la scienza vuole una cosa certa, dice che la fisica non è una scienza esatta.)
Le leggi matematiche sono sempre vere: 3=3;
Le leggi fisiche sono sempre probabilmente vere: c’è sempre un margine d’errore.
(Hume)
Kant ha capito che Hume pone un problema enorme.
Se voglio conoscere coi fatti, avrò conoscenze solo probabili.
Kant, che era un grande Neewtoniano, non può crederci: “Io mi baloccavo coi dogmi razionalisti”.
Dunque Kant deve ricostruire:
trova una soluzione.
TRE TIPI DI GIUDIZIO
È d’accordo con Hume: dice che esistono
“giudizi analitici a priori” (matters of reason per Hume)
Quando io dico A=A, è così.
Analitici: sto facendo un’analisi. Il predicato non è altro che un’analisi del soggetto, non aggiunge nulla al concetto del soggetto—> analitico.
3= 1+2
A priori: sono deduttivi, vengono prima.
“giudizi sintetici posteriori” (matters of facts)
sintetico, posteriori: aggiunge qualcosa al concetto del soggetto.
Ho fatto l’esperienza, dunque, ha aggiunto qualcosa al concetto del soggetto, è una sintesi (unisce un soggetto con un predicato che aggiunge informazioni al concetto del soggetto, unire qualcosa di nuovo che è diverso.)
Kant ora tira fuori un terzo tipo di giudizio:
“giudizi sintetici a priori”
sono a priori perché non ho bisogno della conferma dell’esperienza, non può essere smentita dall’esperienza, ma sono anche sintetici perché aggiungono qualcosa al concetto del soggetto: mi fanno progredire nella conoscenza.
-alcuni concetti matematici: 1=1 (giudizio analitico a priori)
ma se io dico: quanto fa 73246+ 96512, per scoprire il risultato, ho dovuto fare una sintesi, non può cambiare in base all’esperienza, ma non lo so nemmeno a priori.
È dunque una sintesi che non può essere smentita dall’esperienza.
Questo, dice Kant, è il motivo per cui la matematica progredisce.
La matematica non è tutta analitica, anche sintetica, ma è a priori perché non può essere smentito dall’esperienza.
Quando formuliamo giudizi matematici.
Questa sintesi però non è un’esperienza, è a priori, dunque come le facciamo?
FORME PURE SPAZIO/TEMPO
Dentro di noi nel soggetto, ci sono due forme pure ovvero:
-spazio
-tempo
Questo è il primo passo di quella che Kant definisce “rivoluzione copernicana”, metaforicamente Kant ha fatto una rivoluzione copernicana in filosofia, dicendo che spazio e tempo non sono fuori di noi ma dentro;
sono forme pure attraverso le quali noi riusciamo ad organizzare i fenomeni.
Kant dice che c’è qualcosa fuori di noi che dà impulsi e dati, appena arriva l’impulso, il dato, l’oggetto, mondo, noumeno (Kant), quando sentiamo tutto ciò non siamo passivi: abbiamo due forme (contenitori) ovvero spazio e tempo, attraverso cui siamo noi soggetto ad organizzare l’impulso nello spazio e nel tempo.
Queste forme sono pure a priori e sono vuote: infinite potenzialmente e dentro non c’è niente. Destra, sinistra, sopra, sotto sono dentro di me: forma attraverso cui io organizzo ciò che mi arriva da fuori.
Dall’unione fra le forme e la materia nasce dunque il fenomeno: ciò significa che io posso conoscere solo il mondo come appare a me, non così com’è.
Come se avessi sempre delle lenti azzurre: vedo tutto filtrandolo con la forma azzurra.
Non è arbitrario ma condizionato dalle forme con cui analizzo l’impulso.
Le forme spazio tempo sono soggettive, ma non arbritarie, dunque sono universali.
(teoria del relativismo conoscitivo Simmell)
Noi qui stiamo guardando l’uso empirico delle forme a priori, che intanto utilizzo nella vita pratica. L’impulso arriva caoticamente, noi lo organizziamo con le forme spazio-tempo.
Con la forma spazio organizzo gli impulsi del senso esterno.
Ma io ho anche impulsi interni: senso dentro me tristezza, poi provo gioia. Allora l’impulso interno lo organizzo usando solo la forma tempo perché non posso dire che la gioia è a sinistra della tristezza. Prima ero triste, ora sono felice, domani vedremo: organizzo nel tempo.
L’impulso esterno invece io lo organizzavo in entrambe le forme.
Dunque la forma tempo è maggiore della forma spazio, perché il tempo è ovunque, lo spazio solo nel caso di impulsi esterni.
Metaforicamente dunque la forma tempo è più grande della forma spazio, perché la contiene, è avvolgente.
USO TRASCENDENTALE DELLE FORME PURE SPAZIO/TEMPO
Oltre l’uso pratico posso anche fare un uso trascendentale delle forme spazio tempo per cui:
io soggetto ho le forma spazio e tempo, pronte per usarle in modo empirico, ma invece io decido di “navigare” dentro la forma tempo, interessandomi solo dell’aspetto formale, mi disinteresso dell’aspetto empirico.
Sganciarsi dall’empirìa e andare nell’aspetto formale.
Mi interesso della PURA FORMA.
E dunque sto facendo matematica, e facendo grandi sintesi.
La forma è universale, dentro me e uguale per tutti, dunque la forma non può essere smentita dall’esperienza empirica.
L’aritmetica nella sua universalità è possibile grazie alla forma tempo; prescindo dall’esperienza, ma non senza esperienza.
Ciò accade in geometria con la forma spazio.
Kant dice che la matematica è dentro di me.
(Non in Dio o nell’iperuranio ma dentro me)
Matematica come scienza… 33 minuti.
NOUMENO
Kant dice che invece fuori, non dentro noi, c’è un noumeno (“pensato” greco): qualcosa che posso pensare come limite. È un fenomeno, lo vedo nello spazio, io lo percepisco nello spazio. Posso dunque pensarlo questo oggetto, ma non conoscerlo.
Ciò va contro la metafisica, io sono costretto nei limiti dello spazio tempo, so che c’è qualcosa oltre, posso pensarlo ma non posso conoscerlo.
Il mondo esiste, il soggetto è fondamentale, ma non c’è solo l’io come invece aveva detto Berkeley.
Dove finisce il soggetto inizia l’oggetto: il soggetto può conoscere il fenomeno cioè l’oggetto come appare entro i limiti del mio spazio temporale.
Pensiamo che c’è un limite perché nella sensazione non siamo completamente passivi, ma in parte, dunque c’è un limite per cui il soggetto finisce.
Nella sensazione noi siamo in parte passivi, non siamo liberi ma vincolati dall’esperienza, ciò mi da idea che c’è un getto fuori me che mi limita, che non posso conoscere, che limita il soggetto.
Quindi la soggettività finisce dove inizia l’oggetto.
L’oggetto è il limite della mia soggettività.
Noumeno: sta dietro il fenomeno, lo posso pensare ma non conoscere, “il pensato”, participio medio. Io posso conoscere solo il fenomeno che è il noumeno ma dentro le nostre forme.
Concetto limite, un’incognita, che serve a farmi capire che io non so tutto.
Filosofia di Kant: del limite —> l’uomo è limitato, non c’è una via d’accesso di ciò che c’è al di là di ciò che vediamo.
(Forme pure spazio tempo sono limiti alla conoscenza, dunque anche il fatto che noi non possiamo vedere il mondo come appare ma solo come appare usando le nostre forme (soggettive) spazio/tempo è un limite.
Rivoluzione copernicana dunque perché fino ad ora tutti avevano pensato che lo spazio e il tempo fossero esterni, ma Kant non la pensa così.
Come prima cercavano di spiegare tutto con la tera a centro ma non riuscivano, stessa cosa i filosofi non riuscivano a spiegare spazio tempo esternamente, Kant risolve.
La conoscenza è fenomenica: insieme delle mie forme e degli impulsi esterni forma il fenomeno.
Cosa posso conoscere dunque?
Conosco il fenomeno, che appare sotto forme che metto io.
IN KANT:
-intuizione empirica: anche con l’esperienza
-intuizione pura: prescindo dall’empirìa, navigo nella mia forma spazio/tempo.
Il soggetto in Kant ha una funzione organizzativa.
Fin qui Kant sta rispondendo alla prima domanda della critica alla ragion pura, e sta andando oltre quelle che sono le correnti filosofiche del tempo:
razionalismo, empirismo.
Razionalisti erano Cartesio e Spinoza, deduttivisti: i loro erano giudizi analitici a priori.
Empiristi: confinano i giudizi analitici a priori alla sola matematica, prediligendo l’induttivismo e i giudizi sintetici a posteriori.
Kant con i giudizi sintetici a priori supera le due correnti.
Kant fa un passo avanti dicendo che la matematica non è solo analitica ma anche sintetica.
FORME SPAZIO TEMPO —> LIMITE SOGGETTIVO
NOUMENO —> LIMITE OGGETTIVO
LOGICA TRASCENDENTALE: ANALITICA TRASCENDENTALE (INTELLETTO)
Ora però, il problema è la fisica.
com’è possibile la fisica come scienza?
CATEGORIE
Kant inizia a parlare dei giudizi dicendo che quando io formulo un
giudizio: unione di un soggetto e un predicato, succede così:
Tiffany è grigia (giudizio sintetico a posteriori)
Io sto attivando delle categorie:
Categorie: concetti puri, ovvero le supreme funzioni unificatrici dell’intelletto attraverso cui la mente unifica a priori nei giudizi le molteplici intuizioni empiriche.
Quantità:
-unità
-pluralità
-totalità
Qualità:
-realtà
-negazione
-limitazione
Relazione:
-inerenza
-causalità
-azione reciproca
Modalità
-possibilità/impossibilità (possibile/impossibile: riguarda il futuro)
-esistenza/inesistenza
-necessità/contingenza (necessario/contingenza: ciò che può non essere; riguarda sia il passato che il futuro)
Succede che quando esprimiamo giudizi si attivano quattro categorie.
Quantità
Tiffany: una, unità
Qualità
È: realtà
Relazione
Grigia: qualità che le appartiene, inerenza
Modalità
Lei lo è: esistenza
Queste categorie, dove stanno, perché le usiamo?
Queste sono dei contenitori che si trovano dentro di noi.
Mentre le forme spazio temporali stanno nella sensibilità, le categorie stanno nell’intelletto.
Questo perché quando ho un’intuizione empirica a sensazione, nello spazio e nel tempo, non uso l’intelletto.
Nell’intuizione empirica da una parte ricevo l’impulso, dall’altra la colloco nello spazio tempo.
Quando elaboro (formulo) un giudizio sono più attivo (non passivo), faccio una sintesi: unisco un soggetto ad un predicato, IO faccio un’attività intellettiva, e come, con le mie 12 categorie.
Kant dice che possiamo fare uso empirico delle categorie, non trascendentale. Mentre nelle forme posso prescindere dall’empiria e arrivo alla matematica, qui no.
“Le categorie senza intuizioni empiriche sono vuote, le intuizioni empiriche senza categorie sono cieche.”
Se io non categorizzo le intuizioni empiriche queste non mi dicono nulla, non mi fanno vedere il mondo e sono cieche.
Se io le ordino, il giusto che serve a chiarire illumina.
Questo è il processo della fisica.
Sorge un problema:
la metafisica cosa fa? Usa le categorie senza intuizioni empiriche inventandosi intuizioni empiriche:
Dio è causa di felicità.
Non ho intuizioni empiriche di dio, dunque questo è uso improprio, ovvero metafisico, delle categorie.
Usa una metafora, della colomba:
La colomba è metafora della conoscenza.
L’aria, sentita: conoscenza empirica
La colomba dice che se non ci fosse l’attrito dell’aria sarebbe più veloce. Toglie l’attrito e casca.
Dunque l’intuizione empirica è limite ma anche sostegno, e quando mi illudo di potermene liberare in realtà precipito nell’abisso della metafisica.
Queste 12 categorie, concetti, idee trascendentali, sono MODULAZIONI O DECLINAZIONI DEL TEMPO, quindi dentro di noi perché il tempo è dentro di noi.
Vedo il gesso bianco (esperienza) e lo vedo SEMPRE bianco (inerenza, TEMPO)
Il gesso cade, prima è in aria, dopo è caduto, rumore —> categoria di causalità: c’è una causa, PRIMA e DOPO.
Tutte le sensazioni (intuizioni empiriche) sia quelle esterne che quelle interne sono nel tempo.
Azione reciproca: doppia causalità.
Esistenza/non esistenza: un punto nel tempo
Posibilità/impossibilità: futuro.
Necessità: tutto il tempo
Contingenza: puntualità nel tempo.
Pluralità: un po’ di tempo
Totalità: tutto il tempo
Le categorie sono declinazioni del tempo.
SCHEMATISMO TRASCENDENTALE
Tra le intuizioni empiriche e l’intelletto c’è lo schematismo trascendentale:
si trova a cavallo fra sensazione e intelletto, medium che attraverso il tempo consente all’intelletto di accendere le giuste categorie. A seconda di come le sensazioni si presentano lo schematismo le schematizza, cataloga.
Facoltà attiva (usata dallo) dello schematismo trascendentale: immaginazione produttiva (facoltà semi-inconscia).
PRINCIPIO CAUSALITÀ/COGITO HUME VS KANT
Il principio di causa è dentro e si attiva ogni volta che lo schematismo trascendentale ci presenta intuizioni empiriche che si ripetono con un “prima e dopo”.
Ma categorie e forme dove stanno? Identità personale.
Hume aveva detto che non c’è nessuna identità forte perché il nostro io non altro che un fascio di percezioni.
Kant dice che ogni volta che sento/penso, sempre sento che sono io che sto sentendo e che sono io che sto pensando.
APPERCEZIONE TRASCENDENTALE
Quindi le categorie e le forme spazio/tempo stanno dentro ciò che Kant chiama APPERCEZIONE TRASCENDENTALE.
Sento che è bianco, ma anche sento che sono io a sentire che è bianco.
Questa è una funzione, non una sostanza (res—> Cartesio).
Funzione io penso, autocoscienza che c’è sempre ogni volta che faccio esperienza e penso, questo vuol dire che c’è componente soggettiva.
Questa è una funzione ordinatrice. In Kant l’io, il soggetto, è fondamentale. Tutta la conoscenza, anche quella più astratta, avviene dentro una soggettività pensante, ma non arbitraria perché ci mettiamo d’accordo grazie alla ragione.
La conoscenza è radicalmente soggettiva.
C’è dunque un’identità forte non sostanziale ma funzionale.
Io non ho mai conoscenza della mia anima, ma di questa funzione chiamata io penso ce l’ho.
Tutto ciò è incluso dalla facoltà dell’appercezione trascendentale: io percepisco che sono io a percepire, questa c’è sempre ogni volta che sono attivo in una delle forme della conoscenza.
DEDUZIONE TRASCENDENTALE
Qual è la funzione di questa appercezione trascendentale, dell’io penso?
Deduzione, termine usato in senso giuridico: nei tribunali una volta si chiamava deduzione il provare che il proprio cliente avesse dei diritti, e provare il fatto. Questa era la parte della deduzione.
Spiega che giustamente noi formuliamo giudizi fisici, ma perché la natura dovrebbe corrispondere e rientrare nelle mie 12 categorie?
Kant dice che è il soggetto che impone le leggi alla natura, quindi quando facciamo fisica non stiamo scoprendo leggi della natura, ma stiamo imponendo formule alla natura, e l’oggetto, la natura, si lascia imbrigliare sotto queste formule.
Io sono solo un ordinatore della natura.
Ma la natura così come mi appare la posso ordinare imponendo le mie formule, che se imposte universalmente da tutti gli uomini si approda a leggi fisiche.
Kant quali diritti deve difendere/provare dell’io penso?
Deve provare che è legittimo applicare le categorie alla natura.
CHI GARANTISCE CHE LE CATEGORIE SI ADATTANO ALL’OGGETTO?
Le categorie sono universali (Kant da illuminista universalizza e cosmopolitizza tutto) e soggettive, ma se non fosse legittimo usarle per spiegare la natura la nostra conoscenza fisica sarebbe arbitraria: un mondo nostro creato da noi simile a quello matematico.
L’oggetto si lascia imporre le categorie.
Ciò fa parte della rivoluzione copernicana: dove prima era centrale l’oggetto, ora lo è il soggetto.
QUANDO SONO ATTIVO E QUANDO PASSIVO
Quando percepisco: sono passivo perché ricevo ma sono anche attivo perché uso le forme mie spazio/tempo
Quando schematizzo (immaginazione): sono sia passivo che attivo
Quando passo alle 12 categorie: sono solo attivo perché l’intelletto mi dice cosa dire.
Quando approdo ad un giudizio fisico non c’è una successiva esperienza che possa smentirlo, dunque e perché io sto formulando un giudizio sintetico a priori, non mi interessa più l’aspetto empirico, non è più quel singolo fenomeno ma è universalizzato. Formulo una legge fisica certamente sulla base dell’esperienza ma poi vado oltre, ecco perché la fisica progredisce.
Quindi anche la fisica, come la matematica, fa giudizi sintetici a priori.
Quindi in un primo momento: aspetto empirico —> momento induttivo
(In matematica ti disinteressi totalmente dall’empiria, in fisica solo in parte)
In un secondo momento, dopo essere giunta alla legge, io per deduzione applico la legge e quindi posso prevedere i fenomeni.
La fisica studia ciò che appare al soggetto, e questo basta. (Fenomeni).
La prima critica era stata interpretata in materia idealistica (vd Berkeley), ma Kant dice che non è così perché l’oggetto c’è ed è limite del soggetto.
ERRORE
Io posso formulare giudizi errati:
errori metafisici —> uso categorie ma senza corrispondente intuizione empirica (una sorta di ubris).
errore di misurazione —> fisico, ma per questo si fanno esperimenti.
È chiaro che quando faccio fisica non mi posso disinteressare dell’empiria, a differenza della matematica.
![]() |
Notes is a web-based application for online taking notes. You can take your notes and share with others people. If you like taking long notes, notes.io is designed for you. To date, over 8,000,000,000+ notes created and continuing...
With notes.io;
- * You can take a note from anywhere and any device with internet connection.
- * You can share the notes in social platforms (YouTube, Facebook, Twitter, instagram etc.).
- * You can quickly share your contents without website, blog and e-mail.
- * You don't need to create any Account to share a note. As you wish you can use quick, easy and best shortened notes with sms, websites, e-mail, or messaging services (WhatsApp, iMessage, Telegram, Signal).
- * Notes.io has fabulous infrastructure design for a short link and allows you to share the note as an easy and understandable link.
Fast: Notes.io is built for speed and performance. You can take a notes quickly and browse your archive.
Easy: Notes.io doesn’t require installation. Just write and share note!
Short: Notes.io’s url just 8 character. You’ll get shorten link of your note when you want to share. (Ex: notes.io/q )
Free: Notes.io works for 14 years and has been free since the day it was started.
You immediately create your first note and start sharing with the ones you wish. If you want to contact us, you can use the following communication channels;
Email: [email protected]
Twitter: http://twitter.com/notesio
Instagram: http://instagram.com/notes.io
Facebook: http://facebook.com/notesio
Regards;
Notes.io Team