Notes

Me ne stavo lì, in piedi, cercando di dondolare il piede destro in un modo che sembrasse naturale e distratto e che non facesse capire quanto in realtà fossi agitato, quando finalmente lo vidi arrivare. Era in ritardo. Sicuramente il ritardo era dovuto al fatto che era impegnato in cose molto più divertenti o appaganti quando si era ricordato del nostro appuntamento, cose che aveva odiato dover interrompere, e per transitività in quel momento aveva odiato me, la causa dell'interruzione, probabilmente aveva sbuffato quando gli era venuto in mente che ci dovevamo incontrare, aveva pensato ma in fondo ne vale la pena?, ma ora avrebbe fatto di tutto per nasconderlo; sicuramente aveva sbuffato e poi, venendo qui, si era disegnato in faccia quel sorriso che voleva dire "ciao, mi fa piacere vederti, certo non mi fa così piacere come fare la cosa che stavo facendo prima, ma tranquillo, non mi pesa più di tanto, o meglio, non voglio fartelo pesare".
E insomma, eccolo qui.

- "Ciao"

- "Ehi, scusa il ritardo, ma stavo facendo delle cose molto più divertenti e appaganti e avevo perso di vista l'ora."

- "Come dici?"

- "L'ora, l'orario. Lo avevo perso di vista."