Notes

Prima ora. Lezione di geografia. Per fortuna sono arrivato in ritardo e posso saltare una delle ore più noiose dell'intera settimana.
Alzo gli occhi verso l'orologio blu posto sopra la scrivania della segretaria, che mi annuncia che sono passati 9 minuti dall'inizio delle lezioni. Potrei uscire indisturbato passando per l'atrio deserto, ma non saprei dove andare e il freddo lancinante che invade i corridoi quando qualche ritardatario apre la porta mi convince a restare.
Salgo lentamente le scale che portano al piano dove risiede la mia classe, ed entro nel bagno dei ragazzi che in prima ora è deserto, per fortuna. Evito molto volentieri le interazioni sociali, soprattutto a quest'ora del mattino.
Mi chino verso uno dei lavandini per bere, nonostante non sia certo che l'acqua sia potabile, ma non appena inizio sento dei passi leggeri dietro di me, che si fermano a pochi metri di distanza. Appena smetto di bere avvelenandomi mi giro verso chi è entrato, e scopro due occhi blu intenti a fissarmi. Saluto il mio migliore amico con un cenno del capo, incapace di dire altro. Non sono mai stato molto loquace, a differenza sua.
"Entri alla seconda?" Le sue parole mi risvegliano bruscamente dal mondo paradisiaco in cui ero entrato grazie a quegli occhi chiari fissi su di me.
Annuisco, asciugandomi con la manica della felpa. "Anche tu?" gli domando a mia volta.
Inizia a spiegarmi qualcosa sul fatto di perdere tempo in bagno, ma non riesco proprio a concentrarmi su quello che dice, riesco solo a fissare le sue labbra rosee che si muovono così sensualmente quando parla. Spero solo che non si aspetti che risponda.
Quando mi risveglio dal mio mondo, capisco che ha smesso di parlare e mi guarda come se fossi stupido. Non ha tutti i torti, dato che lo stavo fissando come un maniaco.
Non sapendo come continuare la conversazione, mi avvio in uno dei bagni, ma prima di chiudere la porta mi affaccio verso di lui, che è ancora appoggiato al muro adiacente il lavandino.
"Non entri?" Non so che intenzioni io abbia, ma so già che finirà male. Per me, ovviamente.