Notes

Sento la tua mancanza sotto la pelle, fin dentro alle ossa. Come se mancasse a me una parte di me stessa. Ed è così, perché tu, quasi sei anni fa, ti sei preso una parte di me con una delicatezza tale, che non me ne sono a malapena resa conto. E io non l'ho più rivoluta indietro, te l'ho lasciata volentieri, perché sapevo che eri la persona giusta a cui lasciare un pezzo di me. E non mi pento e non mi pentirò di questa scelta, perché comunque vada, sono cresciuta insieme a te, a 243 km di distanza, ma insieme a te.
Tredici e diciassette, ora, diciannove e ventitré. Che poi potrebbero sembrare degli orari, ma non lo sono. Ho ragione o no a dire che siamo cresciuti insieme?
È che sento la tua mancanza ogni giorno. Ci penso ogni giorno a te e no, non sto mentendo. Lo sai, mi conosci, sai che non ti mento. Mi manca ogni singola cosa e se stessi qui a fare una lista, davvero starei qui a scrivere per delle ore, perché ce ne sono di cose da dire dopo sei anni. Il fatto è, che mi mancano anche le cose più stupide, le cose piccole che non si notano, i semplici "ti voglio bene". Mi manca persino sentirti sempre dire "sì, lo troviamo il momento per riuscire a vederci". Sì, mi manca anche quello, anche se in sei anni non ci siamo visti. Il che sembra, ed è, veramente una cosa assurda. Trenitalia sarà contenta di tutte le visualizzazioni che ho portato al suo sito?
Ho riletto tutti gli 11 mila e più messaggi della chat di facebook. Ho riletto tutti gli 800 messaggi sul telefono vecchio. Ho riletto tutti i messaggi su questo telefono e non ho mai, mai, mai pensato di aver sbagliato qualcosa con te.



Per tutte le volte che ho contato i minuti che ci dividono,
che ho contato i centimetri che ci dividono.
Per tutte le volte che ho sognato e sperato
e immaginato e pregato di poterti abbracciare presto.
Ti scrivo, perché se ti scrivo ti sento
e sentirti anche se non ci sei è strano, ma bellissimo.

"Cerco di convincermi che le distanze sono una cosa bellissima. E lo sono, di sicuro, ma vaffanculo. Mi manchi che mi mancano praticamente tutti i pavimenti. Chissà se sono solo un bisogno fisiologico gli abbracci. E sarei sempre sugli eurostar e sulle frecce rosse a sfogliare riviste, per venirti incontro. Stammi a duecentotrentasei chilometri di distanza e corrimi addosso. A tre ore di macchina o trenta euro di treno."